Atlas Italiae è un atlante di sguardi inediti che racchiude i molti significati di una riflessione artistica e antropologica più ampia sull’identità dell’Italia. Gli incredibili luoghi fantasma che si scoprono guardando le immagini del progetto ci raccontano di un’Italia che resiste e sopravvive a se stessa malgrado l’apparente stasi del presente, dell’agire silenzioso e invisibile del tempo che si sostituisce all’uomo, modellando le cose di una bellezza diversa, impensabile nel tempo della realtà digitale.
Atlas Italiae è un lavoro dedicato alle rovine e non alle macerie. È inequivocabile il fascino che un luogo disabitato porta con sé, soprattutto per gli italiani abituati alle affollatissime città d’arte. I luoghi abbandonati non sono di nessuno, sono quasi sempre deserti e innescano quindi una gamma di emozioni totalmente nuove.
Le foto sono state colorarate a mano – con un omaggio alla storia della fotografia – per uniformarle esteticamente, potendo scegliere la quantità di colore da “aggiungere”. Al tempo stesso l’azione ha anche un valore concettuale: colorare fotografie di luoghi abbandonati è un po’ come ridar loro un respiro, rianimarli. Ovviamente una fotografia colorata a mano è frutto di un lavoro molto lungo e difficile, quindi recupera una lentezza che la allontana dalla velocità del digitale.
Silvia Camporesi nasce a Forlì nel 1973, laureata in filosofia, vive e lavora a Forlì. Attraverso i linguaggi della fotografia e del video e facendo spesso ricorso all’autorappresentazione, costruisce racconti che traggono spunto dal mito, dalla letteratura, dalle religioni e dalla vita reale. La sua ricerca si muove su una sottile linea di confine fra immaginazione e realtà, fra veglia e sogno, in contesti in cui il soggetto è sempre in un rapporto di dialogo con l’elemento naturale e teso verso il tentativo di trascendere i limiti del corpo e della mente.
Art Musings, 1, Admiralty Building, Colaba Cross Lane, Colaba • Aperto dalle 11:00 – 19:00. Chiuso la domenica.